Visitare la Groenlandia in inverno richiede pazienza e una buona capacità di adattamento. Il nemico principale non sono però le temperature, come molti tendono a pensare, o la presunta ostilità dell’ambiente, quanto la variabilità meteorologica, che può costringere le compagnie aeree a rinviare i voli per giorni e i vostri dettagliati programmi di viaggio a uno stop a tempo indefinito.

1. Prendersi il tempo

La regola principale per visitare la Groenlandia in inverno è quindi quella di mettere in calendario almeno 15 giorni a destinazione, prevedendo, se possibile, una settimana cuscinetto tra la data pianificata di rientro e quella di ripresa della routine.

Prendersi tempo significa anche non definire un programma denso di attività, trattandosi principalmente di escursioni all’aperto, la cui praticabilità dipende dal susseguirsi non sempre prevedibile delle condizioni meteorologiche e, in alcune zone, dall’eventuale avvistamento di orsi polari.

La modernità ha messo a disposizione le motoslitte per percorre le grandi distanze che separano i centri abitati o le località di interesse.

2. Motoslitta vs slitta trainata da cani

Nella stagione invernale il paesaggio è imbiancato e i fiordi e alcune lingue di oceano sono ricoperti da uno strato spesso e resistente di ghiaccio, con l’impossibilità di utilizzare le barche, mezzo di spostamento principale nella stagione estiva, per percorrere le grandi distanze che separano i centri abitati o le località di interesse. Al contrario, l’inverno fa scoprire percorsi e mezzi che in estate sono a riposo forzato.

La modernità ha messo a disposizione le motoslitte, che consentono di accorciare i tempi di percorrenza e rendono raggiungibili siti che in passato avrebbero richiesto più giorni di viaggio. La velocità di marcia (che tocca al massimo i 70 km/h) consente di godersi il paesaggio, mentre la comodità dipende dal tracciato: curve, salite e discese richiedono un po’ di attenzione e impegno fisico anche al passeggero.

Il mezzo di spostamento tradizionale è la slitta trainata dai cani. I cani groenlandesi non sono né Siberian Huski né Alaskan Malamute, ma appartengono a una razza specifica, la Groenlandese. I tempi di percorrenza e il costo delle escursioni possono triplicare rispetto a quelli richiesti da una motoslitta, ma optare per questa soluzione significa contribuire al mantenimento della tradizione che, nell’epoca della grande distribuzione e del riscaldamento climatico, è poco utilizzabile per garantire il sostentamento e deve trovare una nuova ragion d’essere.

Il mezzo di spostamento tradizionale in Groenlandia in inverno è la slitta trainata dai cani.

3. Ski tour

La Groenlandia non registra primati in fatto di altezza delle sue montagne (la cima più alta misura 3693 m s.l.m), ma non sono i rilievi a mancarle. Al contrario le sue aree costiere sono lo scenario ideale per itinerari di sci alpinismo. Organizzati e gestiti da operatori internazionali o studiati in loco per viaggiatori solitari, sono suggeriti per sciatori con esperienza, in quanto richiedono di spostarsi in condizioni di isolamento e con notti in bivacco o in tenda.

4. Camminate e ciaspolate

Non è necessario percorrere lunghe distanze né essere allenati camminatori per godersi i paesaggi groenlandesi invernali. Sono sufficienti un paio di calzature doposci adatte alle basse temperature oppure, se si seguono percorsi di neve fresca, le ciaspole. Non esistono comunque sentieri obbligati, ma ciascuno può tracciare il proprio. Gli unici accorgimenti essenziali sono:

  1. comunicare preventivamente la propria destinazione;
  2. accertarsi che l’area non sia soggetta ad avvistamenti di orsi polari.

Non è necessario percorrere lunghe distanze né essere allenati camminatori per potersi godere i paesaggi groenlandesi invernali.

Se fossi pronto a partire e ti stessi chiedendo che cosa infilare nella valigia, puoi leggere i nostri suggerimenti.

[Fotografie di Laura Antoniolli]