C’è stato un tempo in cui i viaggi di nozze erano un’occasione unica nella vita, e la loro riuscita si misurava in chilometri di distanza dal paese d’origine e in giorni di pausa della quotidianità: un tour della Sicilia in auto, la propria auto, prima dell’avvento dei fly & drive era una prima grande avventura per novelli sposi.

Con il tempo sono cambiate le possibilità di viaggio e le abitudini delle coppie, che spesso arrivano al matrimonio già fornite di un bagaglio di partenze variegato. La tradizione del viaggio di nozze però non è in declino, perché il desiderio di festeggiare da soli il grande passo è nuovo per ogni coppia. Al massimo si è arricchita di particolari: immergersi in una scenografia esotica, essere serviti e riveriti fino a quando la comodità non diventa noiosa (o il programma di viaggio lo impone) e andare in cerca di un’avventura da ricordare negli anni (e con la quale fare invidia a tutti gli invitati). Luoghi che un tempo apparivano lontanissimi si sono fatti più vicini, quindi tutto sta nel trovare la destinazione, o la combinazione di destinazioni, che risponda al nostro immaginario di viaggio di nozze.

Singapore custodisce la piscina a sfioro più bella del mondo, che Giuseppe è certo valga da sola l’intero viaggio.

Giuseppe consiglia Singapore e Borneo, un’accoppiata che garantisce modernità, cultura e tradizioni, natura, avventura e relax. In pratica una soluzione che non impone rinunce (quella delle gomme da masticare per evitare multe salate a Singapore non conta!).

Si parte da Singapore e dalla sua facciata ultramoderna che nasconde un sottobosco di tradizioni, come la puntuale cerimonia del tè proposta quotidianamente in molti locali. Soprannominata “la Svizzera d’Asia” per la sua estrema pulizia, custodisce la piscina a sfioro più bella del mondo, che Giuseppe è certo valga da sola l’intero viaggio.

In cinque giorni in Borneo si passa dalla capitale del Sarawak, con i suoi mercati all'aperto, i templi cinesi e le moschee, al centro di conservazione degli orangutan.

Il cuore dell’itinerario resta però il Borneo, in particolare la regione settentrionale dell’isola occupata dagli Stati di Sabah e Sarawak che, in quanto parte dello Stato federale della Malaysia, consente di semplificare le pratiche di rilascio dei visti. Il clima è caldo, ma tra aprile e settembre è asciutto e per nulla fastidioso, facendo del Borneo il posto ideale da visitare durante i nostri mesi estivi.

In cinque giorni si passa dalla capitale del Sarawak, con i suoi mercati all’aperto, i templi cinesi e le moschee, al centro di conservazione degli orangutan. Navigando il lago Batang Ai con imbarcazioni tradizionali, si raggiunge la tribù degli Iban e si può scoprire come vivono nel XXI secolo i discendenti dei veri tagliatori di teste (hanno allestito un piccolo museo che racconta la loro tanto affascinane quanto macabra tradizione). Durante brevi trekking si esplorano grotte tappezzate da stalattiti e stalagmiti, percorse da fiumi sotterranei e popolate da sonnacchiosi pipistrelli, e si attraversano ponti sospesi nella giungla, guadagnandosi così il biglietto per il paradiso.

Il viaggio in Borneo si deve concludere infatti con cinque giorni di pace dei sensi all’interno di un parco marino, ospiti di un resort 5 stelle.

Il viaggio si deve concludere infatti con cinque giorni di pace dei sensi all’interno di un parco marino, ospiti di un resort 5 stelle che metterà a disposizione non una “semplice” stanza ma un’intera villa. Le fatiche del viaggio (che in realtà è più emozionante che faticoso) si possono smaltire al centro benessere. Ma se si sentisse la nostalgia dell’avventura, la giungla nel Borneo è sempre dietro l’angolo.