Dalla Scozia mi sono sempre sentita attratta, forse per la sua storia di antichi clan, in lotta fra loro e con gli inglesi per la propria libertà, e le sue leggende di fantasmi che arricchiscono di mistero i luoghi delle Highlands. Ho deciso di esplorarla insieme al mio ragazzo in un weekend di autunno perché, per quanto il freddo lassù si faccia sentire, i colori del paesaggio e la scarsa presenza turistica rendono azzeccatissima la scelta di questa stagione.

8 Novembre: la bellezza gotica di Edimburgo

Con un volo da Bologna siamo atterrati ad Edimburgo sul tardi, quanto già la città stava dormendo, e siamo stati accolti dallo spettacolo del castello illuminato, con la Rocca, su cui è situato, quasi invisibile: sembrava sospeso nel nulla.

La mattina seguente ci siamo subito resi conto che Edimburgo (ma avremmo scoperto che lo stesso vale per tutta la Scozia) in autunno è un vero spettacolo: ricca di parchi, come il Price Garden, con alberi maestosi e un trionfo di colori che rendono l’atmosfera quasi magica. Attraverso le viuzze della città siamo giunti nel cuore della Royal Mile, la strada principale veramente pittoresca che collega il Castello allo sfarzoso palazzo di Holyrood, residenza della Regina.

Racconti_di_viaggio_Scozia_Edimburgo

Passeggiando per le vie della città si ha l’impressione di essere osservati dal castello che vigila da secoli su Edimburgo e non si può fare a meno di scattare foto. Quella di Edimburgo è una bellezza gotica che ti rapisce e il castello è imperdibile, soprattutto per chi vuole entrare in pieno nella storia di Scozia. E’ possibile visitare un museo della guerra, curiosare tra reperti storici e le vecchie prigioni, oppure entrare nel museo che custodisce i gioielli reali, tra i quali si contano la corona scozzese e la leggendaria Pietra del Destino, considerata simbolo di Scozia in quanto su di essa i re scozzesi venivano incoronati. A prima vista non si capisce come questo enorme masso possa essere considerato così prezioso, ma, quando ascolti la sua storia, diventa tutto più chiaro: ci furono anni di lotta tra Scozia ed Inghilterra e, dopo l’unione tra i due paesi nel 1296, la pietra fu portata a Londra dove rimase fino al 1996, anno in cui venne restituita a condizione che sia resa disponibile nella capitale per la prossima incoronazione.

9 Novembre: a Stirling sulle tracce di William Wallace

Stirling è una cittadina che dista circa 50 km da Edimburgo, raggiungibile con il treno che parte dalla stazione centrale. E’ famosa per il suo castello e la torre eretta in memoria di William Wallace, monumento nazionale (per capirsi il Mel Gibson pitturato di blu nel film “Braveheart”).  Un suggerimento: non citate Mel Gibson agli scozzesi in quanto non sono proprio fieri della sua interpretazione.

Non serve fare programmi, basta passeggiare per le vie della cittadina e si raggiunge il famoso ponte delle Battaglia di Stirling dove William Wallace lottò contro gli inglesi per l’indipendenza e divenne così eroe nazionale. Casette tipiche e scolaresche in divisa fanno da cornice.

Racconti_di_viaggio_Scozia_Stirling

In circa 40 minuti di camminata si arriva alla biglietteria per l’accesso alla torre e da lì la si raggiunge attraversando un bosco dai colori caldi. Ed è un po’ come conquistarla. Una scala a chiocciola strettissima porta alle sale del museo, una delle quali ospita la spada dell’impavido Braveheart (che secondo la storia  non era William Wallace, come il noto film ci ha insegnato, ma Robert de Bruce, re di Scozia nel 1329). Arrivati in cima alla torre, la vista toglie il fiato. La natura scozzese e la cittadina di Stirling, con all’orizzonte il Castello, ti porta a fantasticare e provi ad immaginare com’era vivere qui durante i grandi eventi del passato.

Scesi dalla torre, abbiamo improvvisato un picnic con la partecipazione straordinaria di un corvo che, appollaiato su un ramo di fronte, ha reso l’atmosfera ancora più surreale. Sulla strada del ritorno, inoltre, ci siamo imbattuti in un cimitero con la tipica atmosfera macabra da film (di cui, per altro, la Scozia è piena); siamo stati addirittura accompagnati dal gracchiare dei corvi all’imbrunire, quindi un filo di pelle d’oca ci è corso lungo la schiena mentre ci guardavamo intorno per paura che, da un momento all’altro, qualche zombie potesse afferrarci.

Continua…