Nell’epoca del viaggio fai da te parlare di partenze di gruppo può suonare stonato: siamo in cerca di esperienze irripetibili, vogliamo che il nostro viaggio ci rappresenti più delle nostre impronte digitali, quindi com’è possibile che una stessa partenza vada bene per più persone? Se il viaggio si riducesse a una serie di luoghi visitati, questo dubbio sarebbe del tutto fondato, ma tra la partenza e l’arrivo ci sono sempre incontri ed esperienze possibili solo grazie alla presenza degli altri e al nostro personalissimo sguardo sul mondo. Eccoti quindi 5 ottimi motivi per valutare una partenza di gruppo senza la sensazione di rinunciare alla tua unicità.

1. Nuovi incontri

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È forse l’aspetto più scontato della partenza di gruppo, ma spesso si trascura il fatto che, se destinazione e tipologia di viaggio sono state scelte con attenzione, ci sono buone probabilità di incontrare persone in qualche modo simili a noi e, quindi, con le quali è più semplice trovare la sintonia giusta per condividere la vita da viaggiatore. Se poi la combinazione non riuscisse perfetta, ci si potrà sempre stupire di quanto una stessa meta possa attrarre o, persino, essere apprezzata da occhi tanto diversi.

2. Zero stress senza sacrificare la scoperta

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Spesso si parte in cerca di vacanza, di relax e di assenza di pensieri e decisioni, ma allo stesso tempo ci si ritrova a desiderare di scoprire nuovi luoghi e nuovi usanze. Ecco allora che il viaggio di gruppo offre la soluzione ottimale, consentendo di lasciare il lavoro sporco dell’organizzazione di itinerario e logistica a qualcun altro, senza che questo implichi rinunciare a raggiungere luoghi lontani o poco noti.

3. Fare affidamento sull’esperienza altrui

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A volte, invece, il problema non sta nel trovare qualcuno disposto a farsi carico dell’impegno organizzativo, ma nel timore di non essere mai sufficientemente pronti, vuoi perché abbiamo passato una vita in riva al mare e questa volta vorremmo dedicarci alla montagna o vuoi perché, dopo anni di studio del francese, vogliamo andare laggiù dove parlano solo il portoghese. È qui che entra in gioco l’esperienza di chi accompagna un viaggio di gruppo: ci affidiamo ad un esperto e scegliamo così una destinazione per la quale non ci sentiremmo mai pronti a partire da soli, ma alla quale non saremo mai disposti a rinunciare.

L’esperienza su una destinazione, inoltre, ci consente di sfruttare al meglio un periodo di viaggio che spesso non può essere lungo quanto vorremmo o quanto servirebbe per conoscere la nostra destinazione. Poter fare affidamento su qualcuno che conosce il luogo e le sue usanze ci aiuta infatti ad andare dritti al sodo, magari evitandoci spiacevoli incidenti diplomatici.

4. Il fascino delle storie

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Si può conoscere molto leggendo libri o consultando il web, soprattutto in questi tempi in cui le informazioni spuntano ovunque, come i funghi dopo le piogge d’autunno. Eppure le parole scritte non equivalgono mai a quelle raccontate, soprattutto quando si parla di una terra o di un popolo. In questi casi, infatti, la voce di chi ci accompagna e che ama quel luogo e le persone che lo abitano ci apre un nuovo mondo, forse non del tutto reale, ma con ottime probabilità indimenticabile.

5. Il risparmio

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È in  parte una questione di numeri: più si è, più si divide. Però, per quanto il contenimento delle spese non guasti mai, ci sono indubbi vantaggi anche nel ridurre il peso di eventuali imprevisti: mettiamo che un membro del gruppo sia un po’ “impegnativo”, i viaggiatori si passeranno la palla al piede a intervalli sapientemente calibrati per diluire la fatica; se, invece, si è costretti a una lunga sosta per il temutissimo cambio gomma, si collaborerà per ammazzare il tempo…e così via fino al ritorno quando, oltre alla meta, ci saranno anche gli aneddoti di viaggio da raccontare.

Adesso non ti resta che mettere alla prova la nostra teoria, non credi?