Una tradizione che accompagna l’attesa del Natale, il conto alla rovescia in vista del mistero del 25 dicembre (perché lo spirito natalizio a volte è più introvabile dell’origine dell’arcobaleno). Il calendario dell’Avvento da bambina era fatto di attesa impaziente, della fretta di scoprire che cosa nascondessero le caselline: un regalo per ogni giorno e ogni giorno contava solo il regalo, mentre l’attesa era una punizione. Poi, passati gli anni e anche un periodo di dimenticanza della tradizione, il calendario dell’Avvento è rientrato tra i rituali di avvicinamento al Natale in una forma nuova: la creazione ha sostituito l’attesa, il piacere di preparare “doni” ha preso il posto del desiderio di riceverli.

Photo by S Migaj on Unsplash

 

Non avevo mai pensato a un calendario dell’Avvento a tema viaggio, per quanto scontata possa essere l’associazione dell’avvicinamento a una data con quello di avvicinamento a un luogo. Ho letto di calendari pensati per accompagnare nella preparazione di una partenza, di altri che regalano consigli o curiosità per scoprire una destinazione un giorno alla volta. Niente mi è sembrato calzante per l’Avvento 2021: troppo ottimistici i conti alla rovescia dopo due anni di possibilità di viaggio incerte e variabili. Volevo che ci fosse il viaggio con la sua concretezza, con la possibilità di esplorazione e scoperta che non ha bisogno di grandi distanze ma della leggerezza della libertà.

Ho pensato che il calendario dell'Avvento 2021 dovrebbe essere una serie di messaggi in bottiglia.

Photo by Andrew Neel on Pexels

 

Allora ho iniziato a sfogliare guide e libri di luoghi inesistenti e a distendere mappe stradali di vecchi viaggi. Ho pensato che il calendario dell’Avvento 2021 dovrebbe essere composto da una serie di messaggi in bottiglia: pezzi di mappe ripiegate per contenere un augurio di viaggio da abbandonare nella cassetta della posta di qualche sconosciuto; bozze di mappe di luoghi immaginari che custodiscono nelle pieghe il nome di quei luoghi che non esistono, da regalare ai bambini; coppie di mappe di luoghi esistenti, ricalcate con la carta da lucido per ritrovare la fisicità raccontata da due dimensioni, da abbandonare sui tavoli dei bar senza svelare il nome del luogo ritratto. Doni di un viaggiatore a 24 sconosciuti.