Praga è divisa a metà dal suo fiume, la Moldava, più che dalla sua storia. La distinzione tra città vecchia e città nuova richiede del tempo per essere messa a fuoco, bisogna camminare lungo le sue strade e tracciare un confine immaginario, perchè l’una si diluisce nell’altra con continuità. La spaccatura della Moldava, invece, è evidente: da un lato il Castello e la collina di Petřín, dall’altro l’orologio astronomico, il ghetto ebraico e piazza San Venceslao.

Photo by Laura Antoniolli

 

Praga è il suo fiume perché è grazie alle sue sponde e ai suoi ponti che ci si orienta, che si scelgono i percorsi e si misurano le percorrenze. Ma la Moldava è anche una calamita di esperienze e attività tanto per i locali quanto per i turisti: la pesca alla calamita, l’uscita in pedalò, il relax a sorsi di birra fresca o di Aperol Spritz, i tour in battello o il pernottamento nei botel (boat hotel). Cammini lungo l’arco infinito del ponte Carlo e non puoi che fermarti a guardare quel che accade sul fiume.

Scatto da una gita in battello sul fiume di Praga, la Moldava.

Photo by Laura Antoniolli

 

Poi certo, raggiunti i vicoli della città vecchia, è inevitabile scordarsi per qualche tempo della Moldava, per via del profumo del dolce a manicotto (trdlo) o dello stupore di fronte ai negozi di caramelle allestiti come vere e proprie miniere. In più, dopo le dieci, le vie del centro si affollano, e bisogna restare concentrati per non subire l’effetto alluvionale della folla. Il museo delle cere di Madame Tussauds e quello delle torture che gli sta a fianco ti possono anche portare tanto lontano da non ricordare nemmeno di preciso dove ti trovi.

L'imbocco della Čertovka, il canale artificiale in cui fluisce una piccola parte del fiume di Praga.

Photo by Laura Antoniolli

 

Proprio mentre perdi i riferimenti dello spazio e del tempo, il fiume di Praga torna a chiamarti, promettendoti la brezza necessaria per abbassare la temperatura estiva e spazi più ampi in cui riprendere fiato. Le banchine sono il punto ideale per concedersi una sosta e avere un punto di vista diverso sulla città, come ti avvolgesse mentre fluttui sulla Moldava. Oppure il piccolo molo al margine occidentale del ponte Carlo, dove il fiume entra nel canale artificiale della Čertovka, dettando il ritmo all’antico mulino del Gran Priore.