Impossibile parlare di previsioni di ripresa dei viaggi quando si sentono solo prolungamenti delle restrizioni. Eppure, per quanto lontana appaia la vita di prima, nessuno che amasse viaggiare mostra segni di rassegnazione: frustrazione e rabbia per molti, accettazione per i più saggi o sublimazione in liste, letture e documentari, ma si continua a parlare di viaggi.

In fondo è l’attesa della ripartenza ad accomunarci, aspettiamo la possibilità di riprendere a fare qualcosa che ci piaceva molto e che non facciamo da tempo, di cui sentiamo ostinatamente la mancanza. Sarà allora per scaramanzia o per cautela se nessuno si chiede davvero che cosa faremo quando torneremo a viaggiare: le strategie contro il mal d’aria funzioneranno ancora? Chi aveva guadagnato fiducia nel volo la ritroverà seduta accanto a sé al primo decollo? Disinfetteremo i sedili dei treni prima di sederci? Il nostro fondoschiena sopporterà lunghi viaggi in bicicletta?

Quando torneremo a viaggiare qualcuno si farà prendere dalla foga di recuperare il tempo perduto, mentre qualcun altro potrebbe scoprirsi più lento.

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La prima grande incognita credo riguarderà la nostra velocità di crociera. Forse qualcuno si farà prendere dalla foga di recuperare il tempo perduto, mentre qualcun altro potrebbe scoprirsi più lento: sfiancato più dall’attesa che dall’invecchiamento o illuminato da mesi di educazione alla stanzialità.

Mi chiedo se esisteranno ancora le code chilometriche fuori da alcuni luoghi considerati imperdibili. Potrebbe restare nell’aria il timore dei luoghi troppo affollati; qualcuno semplicemente non sarà più abituato alla folla o avrà scoperto che esiste la possibilità di scegliere destinazioni più riservate ma non meno affascinanti.

Potremmo trovarci stupiti di fronte a nuove regole di accesso e di prenotazione. O ce le aspettiamo e saremo pronti ad adeguarci?

Quando torneremo a viaggiare potremmo trovarci stupiti di fronte a nuove regole di accesso e di prenotazione. O ce le aspettiamo e saremo pronti ad adeguarci?

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Credo che una prima differenza lampante la osserveremo nella prontezza di riflessi con cui organizzeremo la prima partenza. Chissà se ci scopriremo pronti a essere i primi a partire, fiduciosi o semplicemente esasperati, trepidanti di testare i servizi turistici e ad avventurarci in terra straniera. E se ci sentissimo impauriti? Più a nostro agio nello stare a guardare, almeno per un po’, quel che accade, lasciando che siano gli avventurieri a esporsi per primi.

Forse, ancora prima del viaggio, aspettiamo il momento in cui ci diranno che viaggiare è tornato a essere un sogno realizzabile.