Ha fatto notizia la risposta del Ministero dell’Interno al quesito dell’associazione ASTOI Confindustria Viaggi confermando la possibilità di viaggiare all’estero anche a partire da zone rosse. C’è poi grande attesa per il Certificato Verde Digitale, il “certificato europeo” che vuole favorire gli spostamenti tra gli Stati dell’UE in periodo di pandemia, mantenendo alti standard di sicurezza sanitaria. Qual è la situazione attuale, 31 marzo 2021, per chi vuole mettersi in viaggio?

Viaggiare all’estero

Viaggiare all’estero è possibile se la destinazione rientra tra quelle comprese nell’elenco C del DPCM 2 marzo 2021. Lo ha confermato il Ministero dell’Interno rispondendo al quesito di ASTOI Confindustria Viaggi, specificando che lo si può fare qualunque siano le limitazioni vigenti sul territorio italiano. In sostanza il Ministero ha spiegato che le partenze verso i paesi inseriti nell’elenco C del DPCM 2 marzo 2021 sono un giustificato motivo di spostamento e, in quanto tali, consentono gli spostamenti necessari per poter raggiungere la destinazione prescelta.

Viaggiare all'estero è possibile se la destinazione rientra tra quelle comprese nell'elenco C del DPCM 2 marzo 2021.

Fonte viaggiaresicuri.it

 

Un chiarimento importante ma non risolutivo per chi stesse decidendo di mettersi in viaggio, perché non elimina i vincoli per entrare nei paesi esteri e rientrare in Italia (per esempio tampone, quarantena) o le eventuali limitazioni previste a destinazione. Quindi, noi di Racconti di Viaggio raccomandiamo sempre di verificare quali sono:

  1. le condizioni per l’accesso nel paese prescelto;
  2. le limitazioni in vigore nel paese di destinazione;
  3. le condizioni per rientrare in Italia.

E vogliamo anche che i viaggiatori siano consapevoli del fatto che le condizioni possono cambiare mentre ci si trova in viaggio.

Certificato Verde Digitale

Si chiama Digital Green Certificate, nasce da una proposta a livello europeo, e si vorrebbe fosse operativo per la stagione estiva 2021, ma a oggi non ci sono certezze in merito. Il Certificato Verde Digitale dovrebbe diventare il sistema condiviso per favorire la ripresa degli spostamenti tra gli Stati membri dell’Unione Europea, più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera se vorranno adottare lo strumento. Il suo obiettivo è quello di semplificare i controlli negli spostamenti, garantendo la certezza delle informazioni e il rispetto della privacy dei viaggiatori e senza produrre discriminazioni.

Il Certificato Verde Digitale dovrebbe diventare il sistema condiviso per favorire la ripresa degli spostamenti tra gli Stati membri dell'Unione Europea, più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera se vorranno adottare lo strumento.

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In pratica il Certificato Verde Digitale sarà un documento in formato elettronico o cartaceo provvisto di un codice QR, emesso nella lingua dello Stato membro che lo ha rilasciato oltre che in inglese. Il Certificato sarà gratuito e conterrà le sole informazioni essenziali per dimostrare una delle tre condizioni seguenti:

  1. la vaccinazione contro il nuovo coronavirus;
  2. l’esecuzione dei tamponi (PCR o antigenico rapido);
  3. la guarigione dalla COVID-19.

Oltre al fatto che il Certificato non è ancora attivo e non si hanno date certe in merito a quando lo sarà, ci sono due informazioni importanti da conoscere.

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1. Non è un semaforo verde per gli spostamenti

No, il Certificato non darà il via alla libera circolazione tra gli Stati dell’Unione Europea, perché ogni Stato potrà sempre decidere quali restrizioni sanitarie applicare e da quali esentare i titolari di un Certificato Verde Digitale. Il Certificato rappresenta un format standardizzato che vuole prevenire problemi durante i controlli in viaggio, impedire la falsificazione dei documenti e fare in modo che tutti coloro che saranno in possesso del Certificato siano trattati allo stesso modo da tutti gli Stati membri. Uno Stato membro potrebbe continuare a imporre la quarantena o i test ai titolari di un Certificato Verde Digitale, ma dovrà notificarlo alla Commissione e a tutti gli altri Stati membri e giustificare la decisione.

2. Non per tutti i vaccini

La certificazione della vaccinazione riguarderà solo i vaccini che hanno ottenuto un’autorizzazione all’immissione in commercio a livello di UE (a oggi BioNTech e Pfizer, Moderna e AstraZeneca).

La certificazione della vaccinazione riguarderà solo i vaccini che hanno ottenuto un'autorizzazione all'immissione in commercio a livello di UE.

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Quindi? Viaggiare all’estero non è ancora immediato come vorremmo, ma continuiamo a monitorare la situazione per voi. E siamo pronti a fornirvi tutte le informazioni di cui potreste avere bisogno se decideste di prendere il volo, esasperati da più di un anno di attesa.