All’estero nel periodo post Covid sì o no? Io ho deciso di provarci, con una toccata e fuga in un paese non a rischio e che non richiede tamponi o quarantene: il Portogallo. Certo, stare tutto il tempo in aeroporto e in aereo con la mascherina non è il massimo, ma si è ampiamente ripagati dalla possibilità di vedere quasi in solitudine luoghi normalmente pieni di turisti.

Sotavento

Dedichiamo la prima giornata alla scoperta della zona orientale dell’Algarve, il Sotavento.

Visitiamo Tavira, una graziosa cittadina dove pranziamo in un ristorantino affacciato sul canale. Poi, attraverso saline popolate da fenicotteri, ci spostiamo a Quatro Aguas e ci imbarchiamo per raggiungere in pochi minuti l’Ilha de Tavira. I locali dicono che normalmente, sull’immensa spiaggia di sabbia bianca, non c’è neanche il posto per sistemare un telo, mentre oggi è semideserta. Ci godiamo la bellezza e la tranquillità del luogo, con l’oceano di un blu intenso e il cielo di un azzurro incredibile.

Al ritorno andiamo a Cacela Velha, un bel paesino di pescatori da cui si gode di una vista notevole, e poi a Faro, per goderci il tramonto sorseggiando una birra Sagres sulla terrazza del Terrace Lab.

Dedichiamo la prima giornata alla scoperta della zona orientale dell’Algarve, il Sotavento.

Photo by Valentina Caccavale

 

Barlavento

È poi la volta del Barlavento, a ovest. La mattina facciamo un giro a Lagos, tra le viuzze del centro piene di negozietti e locali e una graziosa piazza. Sul lungomare cerchiamo un’escursione per il pomeriggio e, dopo un pranzo a base di porco com amêijoas (maiale e vongole), prendiamo una barca per navigare lungo la costa. Lo spettacolo è considerevole: imponenti scogliere gialle interrotte da spiaggette di sabbia e grotte, in cui la barca riesce a entrare, perché è sufficientemente piccola. La più famosa è Benagil, ma risulta un po’ deludente, perché è affollata e perde di fascino; inoltre tutte le foto in circolazione sono parecchio ritoccate.

Dopo tre piacevoli ore rientriamo, facendo una sosta ad Algar Seco, una piscina naturale nella scogliera. Non facciamo il bagno perché c’è la bassa marea e c’è poca acqua.

È poi la volta del Barlavento, la parte occidentale dell'Algarve.

Photo by Valentina Caccavale

 

Entroterra

Il terzo giorno, prima di inoltrarci nell’entroterra, facciamo un salto a Loulé, che ha un bel mercato coperto dove assaggiamo la bifana, un panino imbottito con una sottilissima bistecca di maiale cucinata con tanto aglio (come tutti i piatti locali). Compriamo anche una salsa al peperoncino piri piri talmente piccante che per maneggiarla dovrebbe essere richiesto il porto d’armi.

Visitiamo qualche paesino carino e raggiungiamo la cima del monte Fóia, il punto più alto. Da qui si gode di una vista sconfinata, fino al mare. Il paesaggio è ondulato e brullo, molto suggestivo, se non si fa caso alle enormi antenne che dominano alle spalle.

La sera ceniamo a Olhão, dopo una passeggiata tra le viuzze lastricate del centro. Finalmente assaggiamo una delle tante ricette preparate con il bacalhau (baccalà)!

La sera ceniamo a Olhão, dopo una passeggiata tra le viuzze lastricate del centro. Finalmente assaggiamo una delle tante ricette preparate con il bacalhau (baccalà)!

Photo by Ion68 on Pixabay

 

Costa Occidentale

Dopo essere stati 4 notti ospiti di amici a São Brás de Alportel, ci spostiamo verso ovest e percorriamo la costa Occidentale. Questa è la giornata più spettacolare del viaggio, tra alte scogliere battute dal vento intervallate qua e là da ampie spiagge sabbiose. Seguiamo la strada e imbocchiamo tutte le deviazioni verso l’oceano segnalate con “pontal”: in questo modo arriviamo sempre sulla cima dei promontori, alcuni con tanto di faro, da dove si gode di panorami impagabili.

Il pomeriggio tardi ci rilassiamo sulla spiaggia di Odeceixe, per poi pernottare nel paesino.

Dopo essere stati 4 notti ospiti di amici a São Brás de Alportel, ci spostiamo verso ovest e percorriamo la costa Occidentale del Portogallo.

Photo by Valentina Caccavale

 

Verso Lisbona

L’ultimo giorno risaliamo verso Lisbona, ancora lungo la costa e con tutte le deviazioni possibili per non perderci neanche uno scampolo di quei panorami.

Facciamo una sosta a Setúbal per un giretto e ne approfittiamo per mangiarci un pastel de nata.

Infine, prima di raggiungere l’aeroporto per il rientro, facciamo un salto alla torre di Belém, soddisfatti del nostro viaggio, breve ma sorprendente.

La costa del Portogallo, fotografata durante una sosta del viaggio in auto.

Photo by Valentina Caccavale

 

Se hai voglia di spingerti all’estero ma sei incerto sulla destinazione e sulle formalità e procedure da seguire in questo particolare momento, contattaci: insieme sceglieremo una meta che non comporta rischi né particolari accorgimenti.