Tra le esperienze di viaggio uniche e indimenticabili vi è sicuramente il game drive o safari di avvistamento degli animali nel loro habitat, in parchi e riserve tutelate e protette. Seppur questa esperienza possa essere fatta in differenti luoghi del globo, è indubbio che l’Africa la faccia da padrona. Gli spazi sconfinati della savana ospitano, infatti, i grandi felini e l’animale terrestre più grande al mondo: l’elefante africano. L’esperienza è poi arricchita dai colori, dai tramonti intensi e dagli scenari selvaggi che (forse) solo l’Africa può offrire.

Chi si accinge a fare a questa esperienza per la prima volta si trova di fronte a un dilemma: qual è il safari migliore per me? Su quale destinazione concentrare le mie attenzioni? Ecco allora qualche consiglio per aiutare a fare chiarezza.

Sebbene l'esperienza del safari possa essere fatta in differenti luoghi del globo, è indubbio che l’Africa la faccia da padrona.

Safari in self drive o guidato da ranger?

Questa è la prima domanda a cui dovete rispondere: voglio fare l’esperienza di guidare io, in un parco, di farmi ispirare dall’intuito nello scegliere dove fermarmi per gli avvistamenti, o preferisco lasciarmi guidare da un ranger?

Non c’è una risposta migliore e ogni tipo di esperienza ha i suoi punti di forza. Muoversi con una guida consente di sfruttare l’esperienza di chi conosce gli animali e sa scoprire le loro tracce e, quindi, aumenta le probabilità di avvistamento. D’altro canto, andare alla ricerca degli animali da soli, scegliere la pozza d’acqua dove fermarsi per studiare i movimenti della savana tutt’intorno e trovarsi da soli a faccia a faccia con un elefante e il suo cucciolo assicura quel pizzico di avventura in più.

Chi si accinge a scegliere un safari per la prima volta si trova di fronte a un dilemma: qual è il safari migliore per me?

Se fate parte degli amanti dell’autonomia e del self drive, Namibia e Sudafrica fanno al caso vostro. Nel parco namibiano Etosha o nel sudafricano Kruger, è possibile entrare con la propria auto. Le strade principali sono addirittura asfaltate e, di conseguenza, non è per forza necessario avere competenze di guida in fuoristrada. Al contrario in Kenya e in Tanzania e nei relativi parchi (Tsavo, Masai Mara, Amboseli, Serengeti…) è necessario entrare con una guida e il suo mezzo.

Qual è il periodo di viaggio?

In base al periodo disponibile per effettuare il viaggio, alcune destinazioni potrebbero essere più adatte.

Per quanto riguarda Namibia e Sudafrica, il periodo migliore per i safari va da maggio a ottobre (sebbene le temperature durante la nostra estate siano piuttosto fredde dopo il calar del sole). Per Kenya e Tanzania, i nostri mesi estivi e gennaio/febbraio (il periodo delle migrazioni degli uccelli) sono i mesi più consigliati. Il periodo di alta stagione del Botswana è quello che va da maggio ad agosto, anche se è ovviamente quello più costoso.

L'Africa in quanto a safari la fa da padrona in quanto gli spazi sconfinati della savana ospitano i grandi felini e l’animale terrestre più grande al mondo, l’elefante africano.

Qual è il budget a disposizione?

Ci sono destinazioni che, per conformazione del territorio e strutture ricettive, sono inevitabilmente più care. Il Botswana, per esempio, è molto costoso: muoversi sul Delta è difficoltoso e molte strutture sono raggiungibili solo con piccoli aerei. Inoltre, storicamente il governo ha cercato di limitare gli impatti ambientali del turismo, privilegiando un turismo di qualità (e più di lusso) rispetto al turismo di massa. Il Kenya e il Sudafrica sono le due mete generalmente più abbordabili per il safari.

E se si viaggia in famiglia?

Sebbene anche i safari in altre località siano frequentati da famiglie con bambini, in Sudafrica vi sono parchi “malaria free”, ossia ricadenti in aree classificate come libere dal rischio di malaria, quindi particolarmente adatti per i viaggi con i più piccoli.

Safari in self drive o guidato da ranger? Non c’è una risposta migliore e ogni tipo di esperienza hai i suoi punti di forza.

Alla ricerca di incontri unici?

Quando si fa un safari, gli avvistamenti dei cosiddetti Big Five (i cinque animali più grandi della savana: leone, rinoceronte, leopardo, bufalo ed elefante) fanno la differenza. Tutte le mete citate in precedenza consentono (a chi è fortunato) di fare questi incontri.

Se però cercate un un’esperienza unica, la meta per voi è l’Uganda. Questo è uno dei pochi paesi in cui è ancora possibile incontrare e osservare da vicino i gorilla di montagna. Si tratta di un safari particolare: un trekking che segue le tracce di una famiglia di gorilla. Una volta incontrata, si avrà a disposizione una mezz’ora di tempo per stare con loro e osservare: i cuccioli che giocano sugli alberi, il Silver Back, il maschio dominante che controlla la sua famiglia con il suo sguardo minaccioso, le mamme che allattano i piccoli. Una mezz’ora intensa e indimenticabile.

Se, però, cercate un un’esperienza unica, la meta per voi è l’Uganda. Questo è uno dei pochi paesi in cui è ancora possibile incontrare e osservare da vicino i gorilla di montagna.

Per fare questi incontri e per vivere un’autentica esperienza africana, non vi resta che scegliere il vostro safari!

[Fotografie di Valeria Salvai]