Affascinati da Amsterdam e sopravvissuti a qualche disavventura, continuiamo il nostro viaggio sulla casa galleggiante.

La graziosa Edam e il Carabiniere sul palo

Al risveglio ci accoglie una giornata nuvolosa e triste, c’è anche il vento. La destinazione è Edam, poi Volendam. È previsto un tratto di mare aperto, che ci era stato sconsigliato in caso di maltempo. Ma i genovesi vogliono farlo ugualmente.

Da Purmerend, pagando vari pedaggi per passare i ponti, prendiamo il canale che ci porta a Edam. Il paese, famoso per i suoi mercati del formaggio, è molto bello, con le tipiche case olandesi, graziose, ben tenute e ricche di fiori.

Il viaggio in houseboat attraverso i canali olandesi ci ha portato a Edam, cittadina nota per i suoi mercati di formaggi.

Dopo pranzo ci mettiamo in viaggio verso il mare. Sembrerebbe semplice, ma c’è una chiusa. Aspettiamo il nostro turno e, quando si aprono i portelloni, facciamo entrare la nostra barca e la leghiamo. Quindi ci voltiamo aspettandoci di vedere il Bucaneer 9. Lo spettacolo che ci troviamo davanti è desolante e apocalittico allo stesso tempo: il Carabiniere è appollaiato su un palo da ormeggio (scivoloso e infido) in mezzo al canale, da cui potrebbe facilmente saltare sulla riva, se non fosse per un enorme cane inferocito che lo attende. Il Bucaneer 9 è alla deriva nel tentativo di un impossibile recupero del naufrago.

Dopo un istante di sgomento, siamo presi da un attacco di risa. Il guardiano della chiusa, prima burbero e impaziente, si dà alla più sfrenata allegria: raduna passanti, conoscenti e amici, e trascorre uno dei più bei pomeriggi della sua vita. A un certo punto prende addirittura la bici per andare a chiamare altre persone.

Alla fine il Bucaneer 9 riesce a recuperare il Carabiniere.

L'houseboat è una piccola casa galleggiante con cui è possibile girovagare per l'Olanda.

Il tragico passaggio in mare aperto

Ondate ciclopiche sballottano le nostre barche come fuscelli al vento. La fine sembra vicina. A Volendam non riusciamo ad attraccare a causa della violenza del mare, così proseguiamo.

Il mare si placa, e in lontananza appare la confortante sagoma del campanile di un paese. Tranquilli e rilassati decidiamo di non correre più rischi e navighiamo mantenendoci lungo la costa. Con calma, ci dirigiamo verso il centro abitato, vicini alla rassicurante riva. Troppo vicini, perché a un certo punto ci areniamo.

T., avvisato da noi, si spinge al largo, ma a un certo punto si blocca e sta a guardare. A nostro parere troppo a lungo, tanto da meritarsi appellativi per niente bonari, dato che attendiamo da lui un aiuto che non arriva. Ma poco dopo, in lontananza, vediamo il Bucaneer 9 a rimorchio di una barca a vela. Nel frattempo la marea si alza e la nostra barca si disincaglia.

Dopo l’attracco, ci ritroviamo in paese. C’è festa, così la serata trascorre all’insegna di grandi mangiate e bevute.

La riconsegna delle barche

Oggi dobbiamo assolutamente arrivare a Warmond, perché domattina dobbiamo riconsegnare le barche alle 9 e i chilometri da percorrere sono tanti. Puntiamo verso Amsterdam.

Il percorso continua a essere molto bello.

Attraversare i canali di Amsterdam in houseboat non è complicato, ma è bene seguire le indicazioni dei noleggiatori per evitare inconvenienti.

Ad Amsterdam imbocchiamo il canale Amstel, il più importante. Talmente importante che cogliamo l’occasione per lasciare sotto un ponte un pezzo della chiglia della nostra barca, a perenne ricordo.

Naviga naviga, verso sera siamo quasi alla meta quando l’implacabile ponte chiuso ci blocca. Non ci resta che avvisare il noleggiatore che arriveremo tardi, perché il ponte apre alle 10. Lui la prende sportivamente, molto più di quanto non farà il giorno seguente quando, visto come sono ridotte le sue barche, decide di non restituirci la cauzione.

La morale

  • I paesaggi e le cittadine attraversati sono notevoli. E poi c’è Amsterdam: arrivandoci dai canali ti trovi proprio nel cuore della città e puoi esplorarne angoli che a piedi nemmeno noteresti.

In houseboat puoi portare la bici, così di tanto in tanto, mentre qualcun altro guida, puoi fare un tratto di strada pedalando sull’immancabile pista ciclabile che costeggia i canali.

  • In houseboat puoi portare la bici, così di tanto in tanto, mentre qualcun altro guida, puoi fare un tratto di strada pedalando sull’immancabile pista ciclabile che costeggia i canali (le barche vanno molto piano, quindi è possibile rimanere affiancati).
  • Non farti spaventare dalle nostre disavventure! Guidare queste imbarcazioni è molto semplice e questo tipo di vacanza è davvero rilassante e rigenerante. Basta tenere a mente 6 punti:
  1. essere genovesi non rende automaticamente abili navigatori;
  2. è meglio non passare sotto ponti più stretti e più bassi della barca;
  3. le houseboat con il fondo piatto non sono fatte per navigare in mare aperto;
  4. bisogna ascoltare sempre le indicazioni dei noleggiatori di houseboat;
  5. se vuoi provare una prima esperienza senza pensieri, puoi ripiegare sulla Francia, che ha canali stretti e calmi, su cui possono navigare solo piccole imbarcazioni.

Pronto a provare una vacanza in houseboat? Contattami!