Conosciamo veramente la nostra terra e le sue regioni? Oggi pensavo al Trentino, un territorio che si  tende ad associare alla montagna, ma che in realtà è ricco di storia, bellezze naturalistiche e tradizioni (anche culinarie!).

Storia

Sapete che sulla cima di sua maestà la Marmolada, all’altezza di 3000 m, si trova il museo più “alto” d’Europa? Ebbene sì, è un museo che raccoglie testimonianze sulla Grande Guerra.

Per la prima volta tra il 1915 e il 1918 i soldati si sono trovati sulla cima delle Dolomiti, posto strategico per controllare le valli sottostanti. Il museo raccoglie testimonianze di chi questa guerra l’ha vissuta e cerca di ricreare attraverso un percorso multisensoriale quello che è successo un secolo fa. Si può raggiungere con una comoda seggiovia oppure combinando un tratto di seggiovia con una camminata in alta quota.

Tracce della prima guerra mondiale si possono vedere anche fuori dal museo, come grotte, anfratti, postazioni, osservatori scavati o costruiti dai soldati e i resti di alcune “funicolari” che furono realizzate nelle zone più ripide per trasportare materiali.

In Trentino, sulla Marmaloda, è ospitato il museo più "alto" d'Europa: il museo della Grande Guerra.

I sentieri sono percorribili per lo più nel periodo estivo, mentre nella stagione invernale si lascia spazio alle piste da sci.

Bellezze naturalistiche

Se vi parlassi delle Piramidi di terra di Segonzano? Le conoscete? Sono i resti di un deposito morenico creatosi durante l’ultima glaciazione (in pratica il ghiacciaio, quando si è ritirato, ha lasciato dietro di sé dei detriti e questi sono stati “lavorati” dall’azione erosiva dell’acqua). Sono un insieme di terra e roccia e hanno la forma di pinnacoli coronati da un masso di porfido.  Sia la loro forma sia il fenomeno naturale che li ha originati sono rari da osservare nel mondo.

Le “piramidi” si trovano tra l’altopiano di Pinè e la Val di Cembra e sono visitabili tutto l’anno, ma per il 2017 si paga un simbolico biglietto d’ingresso (€ 3 l’intero) nel periodo tra maggio e settembre.

Il Trentino, tra l’altopiano di Pinè e la Val di Cembra, custodisce un raro fenomeno naturale testimoniato dalle Piramidi di terra di Segonzano.

Tradizioni

Una delle tante tradizioni che in Trentino si continuano a tramandare di generazione in generazione è la festa dei coscritti. Risale al 1800, quando i giovani maschi che entravano nella maggiore età si vedevano chiamati a prestare servizio nell’esercito. Ora le cose sono un po’ cambiate, vengono coinvolti ragazzi e ragazze, e il momento è solo di gioia. L’evento si  celebra l’ultimo dell’anno e sancisce il passaggio dall’adolescenza all’età adulta: tutti i coetanei di ciascuna vallata che con l’arrivo del nuovo anno compiranno la maggior età si riuniscono a festeggiare il momento tanto atteso con canzoni popolari e brindisi. La festa si protrae più o meno fino all’Epifania. I ragazzi si riconoscono con facilità perché indossano un cappello da alpino con il proprio nome ricamato.

In Trentino si continua a tramandare la festa dei coscritti, durante la quale i ragazzi indossano un cappello da alpino con il proprio nome ricamato.

Enogastronomia

Il Trentino offre una grande varietà di prodotti tipici: strudel, carne salada, strangolapreti, canederli… e una lunga lista di formaggi!

La produzione dei formaggi è antica, esiste infatti da quando i pastori iniziarono a portare le bestie ai pascoli alpini nel periodo estivo e ad alloggiare nelle malghe. Qui, con il latte prodotto dagli animali, si dà vita ai cosiddetti formaggi di malga.

Le malghe si sono evolute e molte, da semplice rifugio per i pastori, sono diventate sede di attività agrituristica dove si possono assaggiare i prodotti tipici.

I gusti dei formaggi di malga variano con la stagionatura: se ne trovano di freschi, dal gusto delicato, e di più stagionati, dal gusto più deciso.

Il Trentino offre una grande varietà di prodotti tipici: strudel, carne salada, strangolapreti, canederli… e una lunga lista di formaggi!

Oltre a quelli di malga, il Trentino è ricco di formaggi prodotti in caseifici. Anche se la produzione è meno “tipica”, non sono di certo meno buoni! La produzione avviene a chilometro zero e ogni vallata ha i propri. Tra i più conosciuti ci sono il puzzone di Moena, dal gusto deciso, ottimo da solo o accompagnato con salumi e un bel bicchiere di vino rosso (magari un Teroldego), e il Vezzena, dell’altopiano del Lavarone, dal gusto più amarognolo, buono da consumarsi da solo oppure grattugiato sulle zuppe.

Se vi servisse un pretesto per visitare il Trentino, considerate che l’anno prossimo cadrà il centenario della fine della Grande Guerra.