Alla parola “deserto” tutti visualizziamo vellutate dune dorate e pensiamo al Sahara, anche se non ci siamo mai stati. Eppure il deserto assume tante forme, non solo quelle morbide della sabbia, ma anche quelle spigolose della roccia. E ci sono luoghi in cui è possibile sperimentarle tutte: il deserto del Marocco è un’esperienza diversa a seconda della regione che si sceglie per visitarlo e delle attività che si vogliono fare.

Il deserto di Agafay: cammelli, quad e piscine a sfioro

C’è chi dice che il vero deserto è il Sahara, forse per via del suo nome, che deriva dall’arabo sahrāʾ e significa “deserto”. Raggiungerlo non è però sempre facile, soprattutto se ci si concentra sulla parte settentrionale del Marocco e non ci si spinge più a sud di Marrakech. Dalla città rossa il viaggio per le dune del Sahara richiede almeno una giornata in auto. Invece, in un’ora di viaggio si possono raggiungere Agafay e il suo deserto roccioso.

Il deserto marocchino di Agafay, una regione rocciosa a un'ora di viaggio da Marrakech.

Photo by Chloé Chavanon on Unsplash

 

Un tempo area del tutto disabitata, da qualche anno Agafay ha visto spuntare campi tendati per ogni gusto. Al tramonto, file di cammelli o dromedari si stagliano in controluce sulle dorsali di roccia, mentre piccoli sciami di quad esplorano la regione. Chi cerca il lusso e il relax può decidere di appoggiarsi al bordo di una piscina a sfioro scolpita nella roccia, sorseggiando un cocktail (attenzione al ghiaccio!).

Il deserto del Marocco: yoga e 4×4

I lembi occidentali del Sahara si estendono verso le province marocchine di Zagora e Merzouga, con i due erg (gruppi di grandi dune formate dalla sabbia trasportata dal vento) di Erg Chigaga ed Erg Chebbi rispettivamente. Quando il paesaggio cambia, si prosegue solo in 4 x4 o a dorso di cammelli e dromedari e si raggiungono i campi tendati. Qui si scoprono nuovi colori, suoni e sapori, quelli della tradizione berbera.

L'Erg Chigaga, il lembo sahariano inella provicina marocchina di Zagora.

Poto by Fabien Bazanegue on Unsplash

 

Chi nel deserto c’è stato racconta delle sue temperature, non tanto per il caldo quanto per lo sbalzo termico tra notte e giorno, e del suo silenzio. C’è chi al silenzio risponde meditativo, e decide di fermarsi tra le dune per più giorni e fare un po’ di yoga. Qualcun altro, invece, il silenzio lo deve riempire e sceglie tour in 4×4 sui tracciati del “Rally Paris-Dakar”.

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