Chi ci sarà mai al parco nazionale dei Laghi di Plitvice a metà ottobre? Una certa folla di nazionalità variegate che, proprio come te, ha pensato che l’autunno sia la stagione migliore per venire qui a godersi la natura, le temperature più miti, i colori caldi e vivi del foliage e presenze inferiori alla stagione estiva. E in effetti la folla ha ragione.

In estate è consigliato acquistare i biglietti d’ingresso online per evitare code o spiacevoli “ci dispiace, il numero massimo di visitatori per questa fascia oraria è già stato superato, deve attendere un’oretta almeno”. In autunno, invece, acquistare il biglietto sul posto non è un azzardo nemmeno alle 10 di mattina, orario riconosciuto internazionalmente come l’ora esatta per l’accesso ai laghi di Plitvice.

I battelli elettrici consentono di accorciare le percorrenze della visita ai laghi di Plitvice.

Photo by Laura Antoniolli

 

La folla si vede e si sente nei punti più panoramici o nella aree ristoro, ma per il resto si disperde bene. Soprattutto se si decide di iniziare la visita dall’ingresso 2, quello più a sud, e di camminare lungo il sentiero del lago principale. Affezionarsi subito alla comodità dei battelli elettrici è un rischio da non correre, perché si finirebbe per dimezzare con le proprie mani il piacere della divagazione nel parco.

Acqua in tonalità azzurre o verdi a seconda della sensibilità cromatica individuale, profumo di funghi, alberi bitorzoluti, foglie che fanno il morto a galla e altre che si lasciano cadere dai rami, con grazia, proprio mentre passi di lì. Uccellini canterini nascosti nel bosco, anatre in orario da toeletta abituate ai bipedi senza piume e quindi vicine abbastanza da essere accarezzabili (ma da non accarezzare).

In autunno il profumo di funghi invade il sottobosco che circonda i laghi di Plitvice.

Photo by Laura Antoniolli

 

Organizzazione, pulizia e tranquillità nella scenografia del foliage, questi sono i laghi di Plitvice in autunno. E il foliage acquisisce nuove dimensioni grazie ai riflessi della vegetazione nell’acqua cristallina e al moltiplicarsi dei raggi del sole, ancora caldo, nelle gocce d’acqua che sfuggono dalle cascate. I turisti camminano seguendo i percorsi tracciati, con qualche eccezione creativa; i punti ristoro offrono tavoli per i più attrezzati e ampia scelta di cibo per chi ha fiducia nell’organizzazione altrui.

Non esistono limiti di età o di preparazione fisica per visitare il parco: se non bastano i battelli c’è anche un trenino elettrico che aiuta chi è più affaticato o più pigro, mentre veri e propri percorsi escursionistici consentono di scarpinare per più giornate per il parco cambiando quota e prospettiva. Fermarsi a dormire una notte al suo interno non è un’idea affatto astrusa se si vuole scoprire ogni angolo dell’area naturale o semplicemente ripartire con qualche scatto di qualità del foliage ai laghi di Plitvice.

Sono numerose e tutte diverse le cascate che alimentano e collegano i laghi di Plitvice.

Photo by Laura Antoniolli

 

Un unico rammarico: una volta nei laghetti si poteva fare il bagno e i camminamenti erano in parte sommersi, mentre oggi non più. Ne comprendi le ragioni di tutela ambientale ma non puoi evitare il dispiacere di rinunciare a rinfrescare l’esperienza dell’estate del 1990. Ma sono altri tempi e altre stagioni, e per i bagni c’è sempre l’opzione della costa della Croazia, a meno di 80 km di distanza.